Per ricordare Benedita Dan e per contrastare la violenza maschile contro le donne, ieri sera è partita da Piazza Grande una fiaccolata che ha raccolto più di 200 persone. Benedita, uccisa e abbandonata ad Albareto, è la seconda vittima di femminicidio a Modena dall’inizio dell’anno
Più di duecento luci si sono accese ieri sera nel cuore della città per ricordare Benedita Dan. La fiaccolata organizzata in ricordo della prostituta nigeriana uccisa nella notte tra il 6 e il 7 aprile è partita ieri sera da piazza Grande, ed ha attraversato silenziosamente il centro di Modena verso via Emilia Ovest per poi concludersi in piazza Pomposa, da dove si è alzato un canto in onore dell’ennesima vittima di femminicidio. Benedita abitava a Modena da più di dieci anni. La sua vita si è spenta quando Leopoldo Scalici, il reo confesso 40enne di Pavullo finito in carcere, l’ha colpita ripetutamente al volto e alla testa con una pesante morsa da banco, prima di abbandonarla in un fossato in zona Mulini Nuovi ad Albareto. Secondo la sua confessione, si sarebbe arrabbiato perché non soddisfatto della prestazione della prostituta. Organizzata dalle associazioni della Casa delle Donne contro la violenza, la fiaccolata ha visto presenti anche uomini e bambini della comunità nigeriana, provenienti anche da fuori città. Insieme senza simboli, solo con una candela, per ricordare Benedita e tutte le vittime della violenza maschile.
Nel video l’intervista a:
-Rosanna Bartolini, Presidente Casa delle donne contro la violenza
-Vittorina Maestroni, Presidente Centro documentazioni donna
-Iriakannu Hodge Samson, Associazione nazionale Unione della Nigeria in Italia