Quella di domenica sarà per il Carpi la quarta sfida nella storia al Barbera di Palermo, dove i biancorossi hanno conquistato un successo e un pari, ma sono reduci da un pesante 4-0
La prima volta in Sicilia fu un trionfo. La seconda un pari beffardo che poi sarebbe costato caro. L’ultima una pesante goleada. Il Carpi tornerà domenica per la quarta volta nella sua storia da avversario al Barbera di Palermo, dove i biancorossi fin qui hanno un bilancio in perfetta parità: un successo e una sconfitta in B, un pareggio in A. L’album dei ricordi si apre col capolavoro del 17 maggio 2014 quando il Carpi di Pillon riaccese anche se solo per qualche giorno la fiammella di agganciare i playoff imponendosi per 2-1. Quel Palermo di Iachini, che non perdeva esattamente da un girone, sconfitto 1-0 all’andata al Cabassi, era già promosso ma andava a caccia di record e si fece sorprendere dai biancorossi, passati dopo 3’ col rigore di Mbakogu, salvati da Colombi che respinse il rigore dell’allora baby Dybala e raggiunti da Bolzoni prima del riposo. Nella ripresa, con l’uomo in più, il Carpi si impose nel finale grazie alla zampata di Pasciuti. Due anni dopo in A arrivò invece la beffa alla terza giornata, materializzata in un 2-2 firmato nel recupero da Djurdjevic che poi sarebbe costato, a conti fatti, la retrocessione per un solo punto proprio nei confronti della squadra rosanero. In quel pomeriggio il Carpi, trafitto da Hiljemark, l’aveva ribaltata con l’autorete di Vitiello e la prima in biancorosso di Marco Borriello. L’anno scorso invece non c’è stata gara, col Carpi di Calabro travolto per 4-0 dal tris di Coronado e dalla rete di La Gumina, in una gara che fece traballare anche la panchina del tecnico biancorosso.