Continua la preoccupazione dei lavoratori di Coop Alleanza 3.0 per la ricollocazione. C’è incertezza sul numero degli esuberi che impatteranno nel territorio modenese, sulle modalità e i criteri con i quali verranno affrontati
“Timori e ulteriore apprensione tra i lavoratori”, che senza chiarezza sono “pronti alla mobilitazione”. Cosi’ la Cgil parla del clima che si respira a Modena attorno ai problemi di Coop Alleanza 3.0, dopo gli oltre 700 esuberi certificati in gennaio a livello nazionale. L’azienda ha gia’ detto che i lavoratori in ballo saranno ricollocati ma i sindacati restano preoccupati, come emerso oggi alla seconda assemblea sindacale, dopo l’annuncio sui 700, negli uffici amministrativi e commerciali modenesi. “Continua ad esserci incertezza- assicura la segretaria Filcams-Cgil di Modena Laura Petrillo- sui numeri degli esuberi che impatteranno nel territorio modenese, sulle modalità e i criteri con i quali verranno affrontati. La direzione aziendale si è limitata a chiarire le funzioni che verranno riorganizzate, ma ancora non ha chiarito quanti impiegati modenesi verranno coinvolti dalla riorganizzazione degli uffici” commerciali e amministrativi, e ciò “genera inevitabilmente timori e ulteriore apprensione tra i lavoratori”. In assemblea ha prevalso una certa ansia sul bilancio e sulle vendite, si è discusso di come le politiche commerciali degli ultimi anni non abbiano dato i risultati previsti: i lavoratori rischiano di pagare “le conseguenze di scelte discutibili del gruppo dirigente”, è la posizione sindacale. Non c’è serenità nemmeno sulle tappe indicate: “Prima, infatti, l’azienda ha detto di voler mettere in campo la mobilità volontaria con incentivi all’esodo, poi di procedere con la ricollocazione nei punti vendita e nelle aziende compartecipate, escludendo per ora- continua Petrillo- il ricorso agli ammortizzatori sociali”. E il malcontento abbraccia pure le eventuali “chiamate individuali”, per risolvere alcune singole posizioni.