Il DNA della prostituta romena Nicoleta Vasilica, uccisa e poi carbonizzata tra le campagne vicino al percorso Vivi Natura, è stato rinvenuto nell’auto di Raffaele Esposito. L’uomo ha sempre negato di essere l’autore dell’omicidio
Il Dna incastra Raffaele Esposito. Nell’auto del 34enne di Savignano sul Panaro tratto in arresto per l’omicidio e la distruzione del cadavere della prostituta romena trovata carbonizzata tra le campagne di San Donnino, è stato rilevato il dna della 31enne Nicoleta Vasilica. La perizia depositata nei giorni scorsi dai Ris Di Parma ha confermato che la lucciola è stata uccisa nel piazzale in zona San Cataldo, dove si prostituiva e poi trasportata con la macchina tra le campagne di San Donnino, nei pressi del percorso Vivi natura, dove il suo cadavere è stato dato alle fiamme. Durante l’interrogatorio di garanzia Raffaele Esposito si è avvalso della facoltà di non rispondere respingendo le accuse di omicidio. Ma dichiarando invece di aver assistito al suo delitto avvenuto per mano di due stranieri. Raffaele Esposito è anche accusato di aver commesso una violenza sessuale a Zocca nei confronti di una sua conoscente e di tentato sequestro di persona a Savignano sul panaro, ai danni di una giovane ragazza di 18 anni. Tutte e tre i reati, compreso l’omicidio, sarebbero avvenuti nell’arco di dieci giorni. Un soggetto insospettabile, che in passato aveva avuto dei precedenti per furti e dei problemi con la droga, ma niente che potesse far pensare a lui come un possibile maniaco seriale.