Arriva da Roma un’altra assoluzione per Roberto Casari, ex presidente della Cpl Concordia. Il giudice lo ha assolto dalle accuse di false fatturazioni nell’ambito dell’inchiesta sulla metanizzazione di Ischia
“Il fatto non sussiste”: così il giudice del Tribunale di Roma ha assolto gli ex manager della Cpl Concordia dalle accuse di false fatturazioni. Un’altra assoluzione è arrivata per Roberto Casari e per Massimo Verrini nell’ambito di un filone d’inchiesta sulla metanizzazione di Ischia. L’accusa contestava il rapporto di lavoro intercorso tra i vertici del colosso energetico modenese e il consulente delle ditte Biciemme, Cosmen e Gruppoipla, Giorgio Montali, che da Roma avrebbe emesso false fatture per evadere le imposte sul reddito della Cpl. Sul tavolo sono finiti anche documenti che riguardano due importanti appalti con Acer e la Provincia che secondo l’accusa avrebbero sotteso la creazione di fondi neri. Ma i giudici della capitale, al termine del dibattimento hanno ritenuto corretto il rapporto tra i vertici della Cpl, Montali e le sue società. Un’assoluzione che ora potrebbe avere ripercussioni anche sul processo in corso al Tribunale di Modena, dove i pm Marco Niccolini e Pasquale Mazzei contestano la falsità di numerose consulenze di Montali, che sarebbero state utilizzate per nascondere un giro di fondi neri. Un’irregolarità che è stata ritenuta inesistente dal giudice di Roma, ma che continuerà ad essere trattata a Modena.