Secondo i dati forniti dall’Anmil in occasione della Giornata nazionale delle vittime del lavoro, gli infortuni e gli incidenti mortali in ambito lavorativo sono calati. Ma le cifre continuano a essere alte e la nostra provincia continua a detenere una triste seconda posizione in Regione
Solo ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha definita una “scelta di civiltà”. Parlava della possibilità di dare lavoro in un ambiente sicuro, durante una riflessione sulle morti bianche in occasione della Giornata nazionale delle vittime del lavoro. Secondo le cifre rilasciate dall’Anmil, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, aggiornate all’agosto 2018, gli infortuni denunciati nella nostra provincia sono calati, passando da 10.377 a 10.178 casi. Stesso decremento anche per quanto riguarda i sinistri con esito mortale, passati da 22 a 11. Un’inversione rispetto alla media nazionale che vede invece un incremento. Ma nel quadro della regione i numeri non sono confortanti. Modena risulta infatti seconda in Emilia Romagna per il numero di infortuni denunciati, superata solo dalla più popolosa Bologna. Un altro fattore deve destare allerta: i dati forniti dall’Anmil sono stati elaborati a partire dalle cifre fornite dall’Inail, escludendo quindi tutte le forme di lavoro nero o che non prevedono un’adeguata copertura. Le cifre riferite dalla Cisl in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro parlavano di 24 morti nella nostra provincia e la collocavano al quinto posto in Italia. Segnale che, come ha ricordato anche il Presidente Mattarella, “ci sia ancora molta strada da fare per diffondere la cultura della prevenzione”.