Illusioni, modi diversi di vedere il reale, percorsi emozionali: questi gli elementi racchiusi nelle mostre dell’artista brasiliano Sidival Fila e del modenese Wainer Vaccari che prendono il via insieme al Festival Filosofia a Sassuolo, nella splendida cornice di Palazzo ducale e della galleria Paggeriarte
La verità può essere colta attraverso le prove, le testimonianze, le opinioni. Ciascuna di esse si fa materia per cercare, ricercare, trovare ed afferrare un briciolo d’infinito nella certezza che il vero sia tale e che il falso in agguato cede il passo sotto il peso della forza della ragione, o della bellezza del sentimento. E’ la bellezza ed il segreto che consente al Festival della filosofia di sorvolare la sua diciottesima edizione con la stessa energia e lo stesso fascino delle prime edizioni tra crescente popolarità e sempre maggiori consensi. Le mostre e le lezioni, gli stage formativi, si svolgono come ogni anno nei comuni di Modena, Sassuolo e Carpi che intrecciano una lunga, lunghissima serie di eventi, che raccontano impegno e attenzione al vero nella ovattata seduzione del falso che congiunge tecnologia e social, media, nella modernità che confonde. La rassegna , come sempre promossa dai principali enti locali interessati e dalle massime istituzioni culturali e bancarie locali – la Fondazione Cassa di risparmio di Modena e Carpi, la fondazione Modena arti visive, la fondazione fotografia Modena, la galleria civica modenese fa tappa a Sassuolo, nella splendida cornice del Palazzo ducale con la mostra dedicata all’artista brasiliano Sidival Fila, frate francescano che ha raccolto le sue opere nel filone tematico che ispira la mostra “ Le prospettive relative”, installazioni ed opere di grandi dimensioni che mescolano antico e moderno nella capacità di rovesciare le prospettive interpretative sul vero e la falsità. Ogni cosa ha la sua percezione personale nella multiforme creazione espressiva di Fila con i materiali umili e di scarto che unisce, identificandone anche i legami intimi con la materia intesa come strumento di verità e menzogna. Le opere, come ha affermato il sindaco di Sassuolo, Claudio Pistoni, esaltano la vocazione della splendida sede ducale a contenitore di occasioni d’arte, riuscendo ancora a stupire per la bellezza capace di adeguarsi alle esigenze ed alle diversità e favorendo un generoso concorso di risorse locali, come soddisfatta pone in evidenza Martina Bagnoli, direttore delle Gallerie Estensi. Le percezioni di chi osserva le opere sono i veicoli per addentrarsi nei percorsi del vero, emancipandosi dai condizionamenti e demitizzando il potere coercitivo della falsità. Slancio ed entusiasmo che si ritrovano nella mostra allestita alla Paggeri Arte di Sassuolo di Wainer Vaccari, artista modenese che utilizza lo sguardo della sua anima per indagare, conoscere, curiosare e raccontare, creando verità possibili, ma ancor più possibili eventi che riguardano personaggi e miti ritratti con abilità e maestria e che sono tratti che raccontano azioni, pensieri, vissuti con autoironia, in forma leggera, per esprimere il malessere dell’artista e nello stesso tempo, come fossero percorsi emozionali, entrare nei tratti caratteriali più significativi del personaggio rappresentato.