Il primo settembre di due anni fa in Emilia Romagna veniva avviato il percorso prescrittivo della cannabis terapeutica in modo omogeneo su tutto il territorio regionale. Da allora, sono stati trattati oltre 1000 pazienti (in maggioranza donne) con preparazioni a base di tale sostanza, in cure di una durata media di quattro mesi

 Quello dell’uso terapeutico della cannabis rappresenta un tema tanto attuale quanto controverso, al centro del dibattito politico e sociale nel nostro paese; tema che richiama un’attenzione particolare da parte del Centro Cefalee del Policlinico di Modena e del suo responsabile, il professor Luigi Alberto Pini, medico prescrittore, e promotore di studi, convegni e ricerche a riguardo. Secondo la denominazione ufficiale, in ambito sanitario viene chiamata “cannabis” la pianta della canapa caratterizzata da un’elevata presenza di principi attivi. Se in alcuni casi le evidenze scientifiche relative alla reale efficacia della cannabis nella cura di patologie o disturbi sono scarse e contraddittorie, in altri le ricerche mediche l’hanno dimostrata a tutti gli effetti. Oggi viene impiegata principalmente per alleviare dolori cronici e spasmi, per contrastare la sintomatologia dovuta a trattamenti antitumorali, o per moderare disturbi psichici. Dal momento che oggi la cannabis può essere legalmente somministrata, a discrezione del medico e sotto la sua responsabilità, con precise regole di prescrizione e assunzione, ne è stata aumentata la produzione nazionale, rigorosamente controllata, così da garantire alti standard di qualità.