Centinaia di feriti, quasi tutti dimessi, tranne quattro che non sono in pericolo di vita, un solo morto. Si delinea in maniera sempre più definitiva il bilancio del tragico incidente che lunedì ha sconvolto Borgo Panigale

Un morto, 145 feriti, quasi tutti dimessi; quattro risultano gravi ma non sono in pericolo di vita. È questo il bilancio dell’esplosione che lunedì ha scosso Borgo Panigale e che ha avuto origine da un incidente sul ponte dell’autostrada 14. Le vittime che hanno riportato ustioni più gravi sono state trasportate nei centri specializzati di Parma e Cesena, mentre la maggior parte è stata curata all’ospedale Maggiore di Bologna. Tra loro vi sono anche tre poliziotti e undici Carabinieri rimasti feriti durante le operazioni di soccorso. L’unica vittima è il 42enne originario di Vicenza Andrea Anzolin, che si trovava alla guida della cisterna coinvolta nel sinistro. Da molti anni guidava mezzi di trasporto di materiale infiammabile ed era considerato un autista esperto. Lunedì era partito da Livorno e stava trasportando un carico di gpl a Padova. Secondo quanto emerge dalle videoregistrazioni, il camion cisterna di Anzolin non avrebbe frenato, tamponando il tir carico di solventi guidato dal casertano Antonio Verdicchio, il quale è rimasto ferito ma non è in pericolo di vita. L’ipotesi al momento più probabile è quella dell’errore umano, forse un momento di distrazione o un colpo di sonno. Secondo alcune ricostruzioni, l’autista vicentino era in viaggio da 10 ore. Intanto la Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per disastro colposo, omicidio e lesioni colpose stradali plurime. Il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, al momento, in merito al crollo del cavalcavia, esclude la responsabilità di altri.