I carabinieri di Modena hanno sequestrano beni per oltre 8 milioni di euro alla famiglia Sarcone. Apposti i sigilli anche alla società Edilpiù gestita da Pietro Ragazzo, il 50enne accusato della morte dell’imprenditore Raffaele Cavaliere
Mentre procede il processo Aemilia, i carabinieri di Modena insieme ai colleghi di Crotone, hanno messo a segno un nuovo colpo contro l’ndrangheta, sequestrando milioni di beni alla famiglia Sarcone. All’alba i militari hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. Carmine Sarcone lo scorso 23 gennaio era stato arrestato a Crutro per associazione mafiosa, e ritenuto il reggente della Costa Emiliana. Dopo il fermo, le indagini hanno fatto emergere la capacità del gruppo di infiltrarsi nel tessuto economico nazionale e estero attraverso la costituzione di società attive nel settore edile e immobiliare. Il sequestro dei bene ammonta a circa 8 milioni di euro. sono scattati i sigilli per sei diverse aziende, situate all’estero e in Italia, tutte direttamente riconducibili alla famiglia Sarcone oppure intestate a prestanome, come per il caso della ditta modenese Edilpiù, formalmente gestita da Pietro Ragazzo, il 50enne accusato di aver ucciso l’imprenditore Raffaele Cavaliere. I militari anche in questo caso hanno apposto i sigilli. Sembra che per i pm il 50enne di Avellino avrebbe avuto il ruolo di prestanome per i boss dell’Ndrangheta.