Sono trascorsi 40 anni dall’approvazione della legge 194 che riconosce alle donne il diritto di interrompere una gravidanza. A Modena il numero delle donne che scelgono di abortire risulta in calo

Era il 1978 quando, dopo anni di battaglie sociali ed etiche, venne approvata la legge 194 che riconosceva alle donne il diritto di interrompere volontariamente la gravidanza. Prima di allora la parola aborto era vista come tabù e secondo il codice penale italiano la sua pratica era considerata un reato. A distanza di 40 anni dalla sua approvazione il numero delle donne che scelgono di abortire risulta in calo. A Modena si è passati dai 1800 casi del 2010 ai 596 del 2017, di cui il 50% effettuati con cure farmacologiche. I medici obiettori di coscienza del Policlinico nel 2016 sono stati 14 su 22. Una cifra importante che vede più di un medico su due non effettuare aborti. Abortire resta un diritto primario della donna che è libera di scegliere cosa fare del proprio corpo. Secondo la presidente dell’Udi Modena rappresenta però anche una sconfitta dello stato che non fornisce ai giovani una educazione alla contraccezione.

Nel video l’intervista a:
– Prof. Fabio Facchinetti, Direttore Ostetricia Ginecologia Policlinico di Modena
– Serena Ballista, Presidente Udi Modena, Unione Donne in Italia