Questa mattina davanti al Tribunale, la Camera Penale di Modena è scesa in strada per denunciare la parziale e minima applicazione del braccialetto elettronico per il controllo a distanza dei detenuti
Con lo slogan più braccialetti meno carcere questa mattina davanti al palazzo del Tribunale la Camera penale di Modena insieme all’unione Camere penali italiane con il suo osservatorio carcere, è scesa in strada per denunciare la parziale e minima applicazione del braccialetto elettronico per il controllo a distanza dei detenuti. La richiesta di braccialetti elettronici per i soggetti sottoposti al regime cautelare degli arresti domiciliari e che versano in stato di detenzione domiciliare ha ormai superato, da tempo, la disponibilità dei dispositivi. Per tale ragione alcuni detenuti restano in carcere pur avendo il diritto di usufruire del braccialetto. Situazione che genera un serio problema di sovraffollamento nelle carceri, con tutto quello che ne consegue. Secondo la Camera Penale di Modena si tratta di uno strumento che potrebbe agevolare anche il lavoro delle forze dell’ordine.
Nel video le interviste a:
– Avv. Gianpaolo Ronsisvalle, Delegato dal Direttivo all’interno del locale Osservatorio carcere
– Avv. Sara Pavone, Responsabile dell’Osservatorio carcere locale