Negli ultimi giorni il Procuratore capo di Modena Lucia Musti è finita al centro dell’attenzione dopo le dichiarazioni rese al Consiglio superiore della magistratura sul caso Consip, l’inchiesta che ha coinvolto anche il padre dell’ex premier Matteo Renzi. Ieri dalla sezione regionale dell’Associazione Nazionale Magistrati è giunto un attestato di solidarietà
Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati e la Sezione Regionale dell’Emilia Romagna hanno espresso la propria solidarietà nei confronti del Procuratore Capo di Modena Lucia Musti, a causa “dell’incessante stillicidio mediatico di notizie ed indiscrezioni sulle dichiarazioni rese” al Consiglio superiore della magistratura sul caso Consip. L’inchiesta, nata da un presunto caso di corruzione di un imprenditore napoletano e tra i cui imputati figura anche Tiziano Renzi, padre dell’ex premier, si è arricchita di nuovi filoni ed ha coinvolto anche Gianpaolo Scafarto, capitano del Noe ed il colonnello ‘Ultimo’, Sergio De Caprio, rappresentanti dell’arma dei carabinieri che avevano condotto le indagini guidate dal Procuratore di Napoli Woodcock. In particolare Scafarto è accusato di aver trascritto in maniera non veritiera il contenuto di alcune intercettazioni telefoniche non solo nel caso Consip ma anche per l’inchiesta CPL Concordia. I due militari erano entrati in contatto con il Procuratore Musti proprio per l’indagine su Cpl, che nel 2015 era stata trasferita per competenza territoriale a Modena. In alcuni incontri avuti con la Dott.ssa Musti, come riportano i verbali, le avrebbero fatto pressioni affinché usasse i documenti in suo possesso per arrivare a coinvolgere anche l’ex premier Matteo Renzi. A generare reazioni contrastanti che hanno poi portato alla netta presa di posizione dell’Associazione nazionale magistrati sarebbero state le parole, riportate, del Procuratore modenese nei confronti degli stessi Scafarto e De Caprio definiti come “esagitati” e “spregiudicati”. Da parte sua De Caprio, dopo la pubblicazione dei verbali, si difende sostenendo di aver esaudito le richieste della Dott.ssa Musti non informando degli sviluppi delle indagini i Carabinieri di Modena e la Prefettura poiché ritenuti da lei stessa collusi con le cooperative.
La vicenda, però, non ha turbato il Procuratore la quale ha più volte ribadito la propria disponibilità nei confronti della Procura di Roma per ulteriori chiarimenti.