La Terza sezione penale della Corte d’Appello ha confermato quasi in toto le sentenze emesse in primo grado. Per l’ex capo ufficio dei Lavori Pubblici del Comune di Finale Emilia, Giulio Gerrini, rimane la condanna a due anni e quattro mesi

A quasi un anno e mezzo di distanza dai giudizi in primo grado, la Corte d’Appello del Tribunale di Bologna ha emesso le proprie sentenze relativamente al processo Aemilia, l’inchiesta sulle infiltrazioni della Ndrangheta tra Modena, Reggio Emilia e proprio Bologna. Per il capo ufficio dei Lavori Pubblici del Comune di Finale Emilia, Giulio Gerrini, è stata confermata la condanna a due anni e quattro mesi a causa dei presunti favoritismi verso l’azienda Bianchini Costruzioni, il cui titolare è a sua volta a processo per concorso esterno in associazione mafiosa. Nessuno sconto di pena per l’ex dirigente comunale, lo scenario ricostruito dalla procura Antimafia è apparso più che credibile agli occhi dei giudici che hanno confermato in toto anche tutte le altre condanne agli esponenti della famiglia Grande Aracri e del sodalizio criminale. La novità, invece, è rappresentata dai quattro anni per concorso esterno in associazione mafiosa inflitti a  Giueppe Pagliani, politico reggiano che ha ricoperto il ruolo di capogruppo di Forza Italia nel Comune e nella Provincia di Reggio Emilia, assolto in primo grado. A lui anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e il pagamento delle spese processuale di entrambi i gradi di  giudizio. Praticamente dimezzata, invece, la pena per il pentito Giuseppe Giglio che era stato condannato inizialmente a dodici anni e sei mesi.