Rimarrà in carcere e non potrà godere degli arresti domiciliari Mustapha Tahir, colui che è stato individuato quale responsabile del furto e della spedizione della tela del Guercino in Marocco. La Corte d’Appello di Bologna ha emesso ieri sera la propria sentenza
Niente arresti domiciliari, confermata la custodia cautelare in carcere per Mustapha Tahir, il giovane marocchino accusato di aver fatto parte della banda che ha rubato dalla Chiesa di San Vincenzo a Modena la tela del Guercino e di essere stato colui che l’ha spedita materialmente al suo paese nativo arrotolata all’interno di un tappeto. La Corte d’Appello di Bologna si è espressa ieri sera sulla richiesta formulata dagli avvocati della difesa, rigettando la proposta della misura alternativa al carcere. E’ il primo passo questo di un iter giudiziario che dovrà presto decidere se Tahir sarà estradato in Marocco, ipotesi decisamente più probabile, o meno. Da Casablanca, però, non sono ancora arrivate le carte e gli atti che spiegano come si è arrivati all’incriminazione del giovane, pertanto bisognerà ancora attendere e allora a Modena prosegue l’indagine parallela per arrivare ad individuare i componenti della banda che ha materialmente compiuto il furto della tela. A tal proposito ieri è stato ascoltato in qualità di testimone il parroco di San Vincenzo e San Biagio, don Gianni Gherardi, che però ha sempre ribadito di non conoscere Tahir, nonostante fosse di fatto un suo inquilino in uno degli appartamenti di proprietà della parrocchia.