Ha riaperto questa mattina la Cattedrale di Carpi, dopo i danneggiamenti dovuti al terremoto del 2012. La porta del Duomo è stata aperta poco dopo le 10,30 dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede
Il sentimento che si respira a Carpi fin dalle prime ore del mattino è di una giornata storica iniziata con il suono delle campane a festa. Un dolce sentire per i cittadini a quasi cinque anni da quel 20 e 29 maggio, quando il sisma colpì in modo violento la bassa modenese. Un momento così importante, tanto da far dire ai carpigiani “Quanto mi mancava quel suono così familiare”: è il segno della riapertura della Cattedrale, dopo un intervento di riparazione e restauro, iniziato il 30 luglio 2012 e concluso il 21 marzo 2017. Ci sono voluti 5 lunghi anni per veder riaprire le porte di un monumento, che iniziò a sorgere tra il 1513 e 1514 grazie al volere di Alberto III della famiglia dei Pio di Savoia. La storica giornata inizia ufficialmente alle 10,30 con la processione di quattro cardinali e 25 vescovi partiti da Palazzo Vescovile. Tra i cardinali, oltre a Sua Eminenza il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, che ha presieduto la Santa Messa, presenti il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Genova, il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna, e il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. E’ il cardinale Parolin ad aprire la porta del Duomo a, poi l’attenzione si sposta alle toccanti, ed emozionate, parole di Monsignor Cavina. Il vescovo di Carpi definisce la riapertura ‘un senso ritrovato per la comunità’, dopo una tragedia che ha segnato pesantemente il territorio.
Durante l’Omelia il segretario di Stato della Santa Sede Parolin parla della bellezza nel vedere una comunità intera che fa festa perché la sua Cattedrale restaurata torna ad essere luogo dove alimentare la fede. La presenza di tante persone a questo momento significa che il terremoto non ha avuto l’ultima parola. Il Cardinale invita a celebrare la bellezza del tempio restaurato, luogo che possa diventare l’occasione per riscoprire la centralità della pietra testata d’angolo della Cattedrale, ossia di Cristo che lo abita, facendolo diventare sacro.
Al termine della cerimonia, è la volta di un altro momento simbolo di questo 25 marzo: l’incoronazione della statua della Madonna Assunta, recuperata dalla Cattedrale dopo il terremoto e sottoposta ad un intervento di restauro.