Il Natale a Saint Vincent ha il sapore della festa, accompagnata dalla bella musica napoletana apprezzata in tutto il mondo e dall’arte “informale” del pittore e scultore Antonio Del Donno. Un contorno molto ricco, per una località che non ha certo bisogno di presentazione: un bel paese a quota 575 metri di altitudine, la pista di pattinaggio all’ombra dell’Albero di Natale illuminato, la cornice delle Alpi, le piste migliori della Valle d’Aosta ad un tiro di schioppo e, soprattutto, il Casinò, meta desiderata di migliaia di giocatori, che vogliono divertirsi – senza esagerare – con le slot machine e con i tavoli verdi di Saint Vincent. Questa combinazione è il segreto di Saint Vincent Resort & Casinò, dove il casinò rende famosa la città e dove la città è uno splendido appiglio culturale per il casinò e per il suo cuore pulsante, il Grand Hotel Billia, maestosa bellezza tra i monti, recentemente ristrutturato, ma in modo che la modernità e la tecnologia vadano assolutamente a braccetto con la tradizione.
Della tradizione fa parte, e non certo a sorpresa, anche la musica napoletana. Quella cantata per anni, per decenni, da Mario Merola, ospite fisso nei saloni del Grand Hotel Billia e da sempre innamorato di Saint Vincent.
Adesso, a tenere alta questa tradizione, assolutamente da non disperdere, sono i figli di Mario Merola: Roberto e Francesco. Roberto è il manager, l’organizzatore, Francesco è l’artista, il cantante, l’animale da palco. Insieme al loro gruppo musicale, portano in giro per l’Italia e per il mondo la musica napoletana e la napoletanità della famiglia Merola.
Il concerto di Francesco Merola, davanti a 200 ospiti selezionati per questa serata di gala al sapor musicale e gastronomico napoletano, è stato travolgente. In un’ora di spettacolo, accompagnato dalla sua band, Francesco Merola si è esibito in tutti i pezzi da novanta della musica della sua terra, quelli già resi celebri dall’interpretazione di papà Mario. E alla fine, tra l’immancabile pastiera napoletana e agli applausi scroscianti degli ospiti, sono volati i brindisi per gli auguri a tutti di un felice anno nuovo.
Gli auguri di Natale li restituiamo con molto piacere a Francesco Merola e li giriamo molto volentieri anche ad Antonio Del Donno, pittore astratto o, per meglio dire, “informale” (questa è la definizione più corretta), originario di Benevento, ormai prossimo ai 90 anni, molto elogiato da critici come Achille Bonito Oliva, molto quotato all’estero, con sue opere in ben 45 paesi nel mondo, nei musei di Tokyo, san Paolo del Brasile, Caracas, Madrid, persino ai Musei Vaticani in Roma e in molti altri musei.
La mostra “Dipinti e Sculture”, a lui dedicata – con 28 suoi dipinti – all’interno della hall Gran San Bernardo del Centro Congressi del Grand Hotel Billia, in corso di svolgimento fino all’8 gennaio 2017, è stata organizzata da Alberto Molinari, responsabile dell’Archivio Del Donno, e dal Museo Del Donno di Santa Croce del Sannio, con il patrocinio del comune di Saint Vincent.
Importante anche il ruolo di Gino Rossi, responsabile delle pubbliche relazioni in Italia e all’estero.
Per conoscere meglio la figura di Antonio Del Donno, ci siamo affidati al curatore della mostra, il critico d’arte Gianni Garrera.
In un’ideale passaggio di testimone tra l’arte di Antonio Del Donno e l’arte napoletana della musica, anche geograficamente la distanza è corta, il passo è breve. Sembra infinito il percorso che dalla Benevento di Del Donno e dalla Napoli di Merola ci porta quassù a Saint Vincent, ma in realtà il linguaggio dell’arte è talmente universale da aver magicamente prodotto una sorta di “teletrasporto”, grazie al quale sia le opere di Del Donno che le canzoni napoletano si trovano perfettamente a loro agio in questo angolo d’Italia, al confine con tutto il resto dell’Europa.
E uno di questo linguaggi, comprensibili ovunque e comunque, è quello di una delle tradizioni partenopee per eccellenza: la posteggia. Un gruppo musicale ambulante, un gruppo di artisti di strada, che si ferma a suonare dove capita, tra i tavoli di un ristorante, sui tram, o tra i vicoli della città, per allietare e alleggerire le atmosfere della vita di tutti i giorni e raccogliere qualche moneta proprio per le necessità quotidiane. Ora questi artisti di strada praticamente non esistono più, nemmeno a Napoli: ma noi abbiamo avuto la fortuna di incontrare Ciro, Serena e Sergio – con il suo mandolino – proprio davanti al camino accesso del Saint Vincent Resort & Casino’.
Al vernissage della mostra “Dipinti e Sculture” di Antonio Del Donno, oltre al direttore commerciale del Saint Vincent Resort and Casino, Marco Fiore, era presente anche una delegazione del comune di Saint Vincent, rappresentato dall’assessore allo sviluppo socio-culturale del comune, Carmen Jacquemet e da un gruppo sempre più folto di visitatori, alla scoperta delle opere di Del Donno. A introdurci in questo viaggio, è ancora il critico d’arte Gianni Garrera.
Tra le bellezze naturali della montagna, il fascino del gioco (responsabile) al Casinò, la musica e la tradizione napoletana e l’arte che da queste parti respira sempre aria buona, il Natale del Saint Vincent Resort & Casino’ si annuncia davvero speciale, magico. Beati quelli che trascorreranno le feste lassù.
E a loro, a quelli che ci andranno presto e a quelli che sperano di andarci il prima possibile, i nostri migliorissimi auguri di Buone Feste.