A Novi si sono riuniti i consiglieri comunali delle Terre d’argine: le opposizioni contro il percorso scelto dai sindaci
Non le ha mandate certo a dire il sindaco di Carpi Alberto Bellelli ai consiglieri comunali delle Terre d’Argine. A proposito del futuro della multiutility Aimag, attiva su 21 comuni della Bassa modenese e mantovana. Si va verso la fusione: sul piatto delle manifestazioni di interesse ci sono il colosso Hera, la mantovana Tea e Piacere Aimag, compagine degli imprenditori modenesi Borsari, Piacentini e Reggiani insieme alla toscana Estra. La scelta dell’incorporazione con entità più grandi ha suscitato i commenti accesi delle opposizioni: si approfitta dell’estate per tenere all’oscuro i cittadini, si fanno solo chiacchiere ma non si vota nulla e, viceversa, prima di decidere serve un sondaggio tra la gente. La critica è al Pd: “E’ tutto già deciso, ciò che è stato fatto finora va chiaramente verso la fusione con Hera”. Ma Bellelli risponde per le rime, ricordando una delibera del 10 marzo scorso in cui la scelta strategica della fusione fu discussa, messa nero su bianco e votata all’unanimità dai consiglieri carpigiani. “Non stiamo vendendo Aimag a Hera”: la procedura, promette il Sindaco di Carpi, consentirà anche a nuovi soggetti di manifestare interesse e assicurerà la massima trasparenza nel percorso. Eppure nelle parole di Bellelli uno sbilanciamento c’è. Se i giochi sono fatti oppure no, lo si saprà tra qualche mese: la grossa partita, che doveva concludersi entro il 31 luglio, è soltanto rimandata.