Tragedia a San Felice. Un 59enne uccide la vicina di casa, dopo aver dato fuoco a una palazzina. Il violento gesto è avvenuto davanti al nipote di un anno e mezzo della donna.
Il pomeriggio di follia a San Felice potrebbe essere frutto di uno spietato piano preparato accuratamente. Enrico Guerzoni avrebbe dato fuoco a un’abitazione della palazzina di via Perossaro, per far uscire la vicina di casa, la 62enne indiana Kaun Kamaljit. La donna, secondo le prime ricostruzioni, avvertendo il pericolo è scesa sul pianerottolo, fino a trovare sul portone d’ingresso il 59enne vicino di casa. L’uomo l’avrebbe prima colpita con un bastone e poi con un coltello, fino a decidere di ucciderla sparandole in pieno volto con la sua pistola calibro 22. Una scena di una violenza inaudita avvenuta sotto gli occhi del nipote della donna di un anno e mezzo, spaventato dal terribile gesto e dal fumo che stava invadendo l’intero stabile. Dopo aver sparato Guerzoni, che fortunatamente ha risparmiato il piccolo, si è diretto nella cantina dove ha cercato di suicidarsi, ma senza riuscirci, sparandosi alla tempia. Sul posto poco dopo le 15, sono giunti i vigili del fuoco, i sanitari del 118 con l’elisoccorso e i carabinieri di Carpi, chiamati dai residenti della zona che dopo l’iniziale spavento per le fiamme sono comunque riusciti a mettere in salvo il piccolo, con l’aiuto dei familiari della vittima. I soccorsi hanno cercato di rianimare il presunto assassino, trasportandolo in un secondo momento all’ospedale di Baggiovara, mentre i pompieri per diverse ore sono stati impegnati a spegnare il fuoco dichiarando la casa di campagna inagibile. L’uomo dai vicini è stato descritto come una persona solitaria, ma le voci sulle continue liti con la vittima si rincorrevano già da tempo. Aspetto che potrebbe essere la causa del mercoledì pomeriggio di follia. E per cercare di comprendere a fondo la figura di Enrico Guerzoni, i Carabinieri, coordinati dal pubblico ministero della procura di Modena Natalini che sta seguendo l’indagine, hanno lanciato un appello chiedendo ai domiciliati della zona di fornire informazioni sul 58enne presentandosi al comando provinciale.