Le storiche cucine Angelo Po diventano americane. L’accordo è stato annunciato oggi
La produzione resta in Italia e Rossella Po sarà ancora presidente, ma il marchio diventa americano. Il 100% della storica società carpigiana, attiva nel settore degli impianti per la ristorazione professionale, passa alla Marmon Food. Con questa operazione, pare sui 50 milioni di Euro ma la cifra non è ufficiale, dunque l’ennesimo brand dell’eccellenza italiana, lascia la penisola per approdare all’estero, grazie ai colpi dei capitali internazionali. Come dicevamo prima, la produzione di Angelo Po rimarrà comunque tra i confini, quindi nelle sedi di Carpi e Ascoli Piceno. L’impresa è tra le più importanti del territorio, infatti in 94 anni è cresciuta arrivando ad impiegare 450 dipendenti e nel 2015 ha chiuso il bilancio con un fatturato consolidato di circa 83 milioni. Nonostante gli ottimi risultati, per sostenere la continua crescita del gruppo che produce cucine professionali per ristoranti, non hanno bussato alla porta carpigiana investitori italiani. Prima hanno sondato il terreno i giapponesi, ma l’affare è andato in porto con gli americani. Da Carpi assicurano che la centralità del progetto rimarrà in Italia, ma con capitali esteri che garantiranno investimenti sull’innovazione industriale. Una scelta fatta nel recente passato da altri brand storici che per puntare a un futuro più competitivo hanno dovuto affidarsi agli investitori d’oltre confine. Angelo Po, segue dunque il tracciato intrapreso a Modena da Bellco e Worgas, e fuori dal nostro territorio da Pininfarina, Krizia, Lamborghini e la Ducati che salutò le Due Torri per approdare sotto il gruppo Volkswagen. Sono brand che rappresentano il made in Italy, quindi molto appetibili. Se da una parte fa piacere essere considerati per le nostre eccellenze, dall’altra ritorna con forza la critica di chi pensa che il nostro paese stia perdendo di competitività.