I quattro arrestati ieri dai carabinieri sono stati interrogati questa mattina in carcere
Scena muta il giorno dopo l’arresto. Sono iniziati gli interrogatori di garanzia nel carcere Sant’Anna per gli accusati del tentato omicidio del vignolese Luciano Pancaldi. La figlia e il genero della vittima dell’aggressione, Cristina Pancaldi e Fabio Rasponi, che avrebbero promesso 20 mila Euro a due complici, Rosario Sambasile e Salvatore Vascoli, per uccidere il 74enne, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I due durante le indagini dei carabinieri più volte avevano cercato di confondere le acque facendo passare il fatto come un probabile tentativo di rapina ad opera di stranieri. Luciano Pancaldi lo scorso novembre era stato colpito da 9 coltellate, di cui una gravissima al polmone, mentre faceva la consueta passeggiata serale. L’anziano si era salvato solo grazie alla prontezza di un conoscente che gli aveva prestato i primi soccorsi accompagnandolo subito all’ospedale di Vignola. I carabinieri durante le indagini, hanno anche ricostruito il movente del tentato omicidio. Tutto sembra ruotare attorno al testamento della moglie di Pancaldi a favore della figlia che avrebbe deciso, contro la volontà del padre che si era rivolto a un notaio, di vendere la villetta in cui vive lo stesso Pancaldi. La coppia in queste ore ha sempre negato ogni addebito, ma resta il fatto che dovrà giustificare diversi aspetti della vicenda.