Modena e i modenesi si preparano in questi giorni ad accogliere nelle vie del centro della città la Fiera e una delle gare podistiche più belle di tutta Italia: la Corrida di San Geminiano. Nonostante da ormai molti anni sulla start line si presentano atleti Keniani, magrebini, etiopi o italiani di altissimo livello; i modenesi non posso mancare. Appartenenti alla classe dei corridori per passione o per hobby saltuario, tutti amano prendere parte a questa bellissima competizione. L’anno scorso i partenti avevano sfiorato il tetto dei 6000 e quest’anno il fermento che si sta verificando da qualche settimana ad oggi intorno al Parco Ferrari fa intendere che i cittadini affolleranno anche quest’anno la partenza in Via Berengario.
Il percorso. Poche settimane fa su “Runner’s World”, una rivista specialistica sul mondo della corsa, è stato pubblicato un inserto dedicato alla Corrida dove sono stati analizzati i tratti salienti del percorso e i vari servizi che troveranno gli atleti alla partenza, durante la gara e all’arrivo. Partendo da questo spunto abbiamo pensato di farci raccontare da chi la gara l’ha vissuta sulla propria pelle le sensazioni che si provano a correre nelle strade della propria città.
La parola ai protagonisti. Siamo riusciti a fare due chiacchiere con alcuni dei Top runner della Fratellanza 1874 e saranno proprio loro a raccontarci come affrontare al meglio la gara. Oggi vi raccontiamo quello che si prova sulla linea di partenza, i primi passi dopo lo sparo ed il passaggio in centro. Non mancheranno piccoli segreti su come affrontare al meglio questo primo tratto di gara. Nei prossimi giorni vedremo cosa ne pensano altri atleti delle altre zone critiche del tracciato.
Mohamed Moro: per noi modenesi è la gara dell’anno. Simbolo della Fratellanza da moltissimi anni ed atleta che ha corso tante edizioni, Mohamed Moro si racconta. “La Corrida per noi modenesi rappresenta l’appuntamento dell’anno. E’ l’occasione dove sfido i migliori interpreti della corsa modenese come Salvatore Franzese, Tommaso Manfredini, Luca Di Francesco in una gara che tutti aspettiamo da un anno. Obiettivo? Arrivare nei primi 20. Il momento della partenza lo vivo con grande entusiasmo: essere accompagnati da Renzo Finelli nella griglia dei primi 300 è una grande emozione. Mi posiziono sempre a destra, per cercare di affrontare la prima curva all’esterno. Consiglio a tutti quelli che cercano di arrivare nei primi 200 classificati, di affrontare il primo chilometro un po’ deciso, per evitare di rimanere imbottigliati nel primo tratto di via Emilia. Poi ognuno imposti la sua gara, che sarà lunga ed impegnativa.”
Alessandro Giacobazzi: il cuore della partenza. La giovane promessa di sangue pavullese, portacolori della Fratellanza, negli ultimi anni ha collezionato diversi titoli italiani, ha vestito la maglia azzurra in moltissime occasioni dai Mondiali di Corsa Campestre in Cina, all’ultima esperienza dei Campionati Europei a Hyères alla fine del 2015. L’anno scorso Alessandro non ha potuto prendere parte alla gara perché impegnato a rappresentare la Fratellanza nella Coppa Europa per Club, ma quest’anno non mancherà sulla linea di partenza.
Chiara Casolari: il mio chilometro inziale. Nonostante Chiara sia una mezzofondista veloce, poco avvezza alle lunghe distanza, è comunque affezionata alla Corrida. Anche lei di terra pavullese, ma di casa Fratellanza. Da molti anni si è abituata a fare su e giù dai podi nazionali delle medie distanze in pista quali 800 e 1500 metri.
Le abbiamo chiesto quale sia il tratto più bello e caratteristico della gara: “ Apprezzo molto il primo tratto di gara, quando la Via Emilia Centro è così piena di gente che applaude ed incita chiunque in quel momento stia passando. Le bancarelle della fiera, gli odori ed i profumi dello “Street Food” che fanno venir voglia di fermarsi a mangiare qualcosa piuttosto che di continuare nella fatica della corsa appena iniziata, la strada ciottolata, l’ingresso in Corso Duomo fanno da cornice ad una gara più unica che rara. Durante la gara due anni fa ho faticato molto in questo primo chilometro ad impostare un ritmo di gara regolare e veloce, perché il percorso stretto e affollato non lo permette. Ma non sempre tutti i mali vengono per nuocere, le energie risparmiate in quel momento sono sempre tornate utili nel tratto finale e mi hanno permesso di impostare una progressione efficace”.
Top runners. Il 31 gennaio se sarete in gara o farete da sostenitori vedrete Giacobazzi, la Casolari e Moro in prima. Con il pettorale dal 1 al 300 infatti i top runners partono davanti alle migliaia di persone che si presentano alla partenza. Questo perché la Corrida, essendo gara Internazionale, favorisce la competizione tra i top runners che prenderanno parte alla gara.