Dalle tasse alla Manifattura Tabacchi, fino alle nomine per la Fondazione: anno intenso. Ma è positivo il dato sulla partecipazione dei consiglieri
38 sedute, 102 delibere approvate, 92 ordini del giorno trattati, 41 mozioni, 132 tra interrogazioni e interpellanze. Sono i numeri del Consiglio comunale di Modena per il 2015. Anno intenso, dal punto di vista degli ospiti ricevuti in aula – si ricordano le cittadinanze onorarie conferite al giudice antimafia Di Matteo e al Capo della Polizia Pansa –, ma anche sotto il profilo delle polemiche. Tante, lungo tutti i dodici mesi. A cominciare, a febbraio, dalla discussione sul bilancio di previsione 2015 con la decisione dell’amministrazione di aumentare le tasse sui modenesi di 9 milioni di euro. Poi, in primavera, ore e ore di botta e risposta tra i consiglieri e l’assessore Cavazza sulla contestatissima mostra negli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi, organizzata – secondo le minoranze – per fare un favore alle “cooperative amiche”. Dopo l’estate, a settembre, a tenere banco sono state le nomine del sindaco Muzzarelli per il consiglio d’indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena: nomine fatte – protestavano le opposizioni – per “accontentare le varie correnti interne alla maggioranza. Infine, novembre è stato il mese delle proteste in aula di genitori e docenti delle scuole Lanfranco contro la riorganizzazione degli istituti comprensivi voluta dall’amministrazione: questa, di polemiche, sta caratterizzando anche l’inizio di 2016. In tutto questo, una nota positiva arriva alla voce partecipazione. L’anno scorso, il tasso di presenza in aula dei 32 consiglieri si è attestato sul 93,6%. Modena, almeno, non è terra di assenteisti.