Conclusa la relazione della commissione prefettizia creata dopo l’inchiesta di Aemilia. Ora spetta al prefetto di Modena, Michele di Bari se sciogliere il comune oppure commissariarlo. Intanto il sindaco Ferioli spiega che l’amministrazione prosegue il lavoro
Commissariare oppure far da garante. Sono le due strade che può scegliere il prefetto di Modena, Michele di Bari, per il comune di Finale Emilia. E’ arrivata, infatti, la relazione dei commissari che per tre mesi hanno preso visione di documenti, delibere ed atti per verificare se emergessero forme di infiltrazioni o di condizionamento di tipo mafioso. La decisione di creare la commissione è legata all’inchiesta Aemilia che ha portato agli arresti domiciliari del capoufficio Lavori pubblici di Finale, Giulio Gerrini, accusato di abuso d’ufficio continuato. Il documento dei commissari prefettizi incaricati per controllare tutti gli atti della giunta di Finale Emilia, ha visto la sua conclusione venerdì 10 settembre. “Spetta la prefetto, nei prossimi giorni, -dichiara Fernando Ferioli, sindaco di Finale Emilia, -valutare la relazione e iniziare l’iter di legge che poi porterà agli alti organi preposti a prendere una decisione o commissariare o sciogliere il comune”. Il primo cittadino, inoltre, sottolinea che le indagini sono secretate e che una prima vera risposta si potrà avere solo tra 45 giorni. Tra i documenti richiesti ai vari settori e analizzati nel dettaglio dai commissari anche quelli che hanno riguardato i rapporti con le aziende che hanno lavorato durante il terremoto e l’alluvione. “Non abbiamo mai negato problemi amministrativi durante il sisma e la sua emergenza, -spiega ancora il primo cittadino- problemi ai quali abbiamo cercato e stiamo cercando di trovare una soluzione”. Ferioli assicura che il lavoro dell’amministrazione prosegue con serenità in attesa della decisione del prefetto.