L’obiettivo principale dell’amministrazione è combattere il rischio idro-geologico
Alluvione mai più. E’ tutto rivolto alla riduzione del rischio idraulico il nuovo Piano Strutturale del Comune di Bomporto, varato ad un anno e mezzo esatto dalle esondazioni dei fiumi Secchia e Panaro che misero in ginocchio il Paese. Il Psc – illustrato come esempio virtuoso nei giorni scorsi a Roma – prevede, tra le altre cose, il consolidamento dell’argine sinistro del Panaro, la realizzazione di un nuovo argine a Sud dell’abitato per impedire che la piena invada il centro urbano, interventi a protezione della zona industriale di Villavara e anche la cancellazione di alcune zone urbane precedentemente previste. Il sindaco Alberto Borghi ne va molto fiero. Tanto che, dal suo profilo Facebook, sottolinea, con tanto di grafica a supporto, che, se queste misure saranno adottate, la piena del Secchia come avvenne nel 2014 avrebbe avuto effetti nettamente più contenuti. La parole d’ordine per Borghi è “resilienza”, termine che indica la capacità di un materiale di resistere agli urti senza spezzarsi. L’obiettivo, insomma, è che quel che si verificò un anno e mezzo fa, a Bomporto, non accada mai più.