Aemilia: nuovi arresti e sequestri. Questa mattina, in varie zone d’Italia e anche a Modena, i carabinieri hanno eseguito nove ordinanze di custodia cautelare chieste dalla Direzione Distrettuale Antimafia.
L’operazione Aemilia non si ferma: arrestate stamane 9 persone ritenute appartenenti o fiancheggiatori della ‘ndrangheta emiliana, attiva nelle province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Dalle 4 del mattino 300 Carabinieri, tra questi anche quelli della nostra città, hanno effettuato in Emilia, Lombardia, Calabria e Lazio, una serie di perquisizioni, arresti e sequestri di società, beni e attività commerciali nella disponibilità diretta della cosca, per oltre 330 milioni. Diverse sono state anche le perquisizioni effettuate a carico di liberi professionisti. Il Gip Alberto Ziroldi del Tribunale di Bologna su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia ha disposto la custodia cautelare in carcere per Nicolino Grande Aracri, Alfonso Diletto, Michele Bolognino e Giovanni Vecchi. Arresti domiciliari invece per Domenico Bolognino, Jessica Diletto, Francesco Spagnolo, Patrizia Patricelli e Ibrahim Ahmed Abdelgawad. La misura cautelare ha inoltre disposto il sequestro preventivo di diverse società di capitale e tra queste una con sede a Modena: la “Platino Immobiliare S.r.l.”. I provvedimenti arrivano dall’attività investigativa, su filone dell’indagine “Aemilia” che aveva consentito di individuare l’organizzazione criminale di stampo ‘ndranghetista collegata alla cosca “Grande Aracri” di Cutro in provincia di Crotone. L’indagine, lo scorso 28 gennaio portò all’arresto di 117 persone su 224 indagati. Secondo gli inquirenti l’attuale sviluppo investigativo ha aggiornato il quadro delle illecite strategie imprenditoriali del gruppo, dimostrando che l’articolazione ‘ndranghetista emiliana – strutturalmente autonoma rispetto alla cosca cutrese di cui costituisce derivazione storica – aveva costituito società fittiziamente intestate a terzi, nelle quali conferire ingenti somme di denaro e altre utilità derivanti dai reati fine del sodalizio mafioso, nonché provviste illecite direttamente riconducibili al noto GRANDE ARACRI Nicolino. Tra gli arrestati c’è anche Michele Bolognino, nome già noto alle cronache per la vicenda dello scorso gennaio a Finale Emilia con la Bianchini Costruzioni.
Nel video, le parole del procuratore capo di bologna, Roberto Alfonso.