Sparite – o forse sarebbe meglio dire ‘narcotizzate’ – la rabbia e l’incazzatura della figuraccia contro l’Inter, verrebbe quasi da dire che le sonore sberle inflitte dai nerazzurri al Sassuolo una decina di giorni fa siano state salutari. Perché, al di là della siderale figuraccia e del record vergato sulle statistiche interiste (il Sassuolo rimarrà infatti nella storia dell’Inter per la più ampia vittoria esterna mai ottenuta dai nerazzurri, ricordiamolo), quella mazzata ha finito per risvegliare l’ambiente e l’ha reso consapevole che la Serie A è un’latra cosa, dove atteggiamento e umiltà contano almeno quanto le doti tecniche. E, per quanto non sia ancora arrivata la vittoria, il Sassuolo dopo la batosta di cui sopra pare realmente avere fatto tesoro di quanto accaduto in quel mezzogiorno di fuoco. Non è facile rialzarsi quando si è toccato il fondo, e farlo peraltro dopo poco tempo. Eppure, complici un cambio di sistema di gioco e una strigliata tanto aspra nei toni quanto matura nella sua disanima di Di Francesco, il Sassuolo in cinque giorni è riuscito a strappare il pareggio prima a Napoli, quindi in casa contro la Lazio. Non che la seconda potesse essere considerata una sfida impossibile, tutt’altro, ma sotto di due reti i neroverdi hanno avuto ciò che è mancato con l’Inter: si sono rimessi in carreggiata con l’orgoglio e con la testa, e in fondo avrebbero anche meritato di vincere, non fosse che già rimontare due gol può essere considerata una vittoria. Lo è sotto l’aspetto psicologico, senz’altro, ma purtroppo non nei punti, perché il Sassuolo è sempre lì, in fondo. Ma c’è di buono che, ora che si è svegliato e ha capito, può partire poco alla volta all’assalto di posizioni migliori, perché dal Genoa in giù nessuno corre (sei squadre sono racchiuse in appena tre punti, e quelle davanti non sono molto più in là) e questo significa che il tempo c’è. Piuttosto, fa specie che le altre neopromosse, Verona e Livorno, con i loro rispettivi 10 e 8 punti abbiano iniziato a mettere fieno in cascina garantendosi un piccolo margine di vantaggio da non sperperare. Ed entrambe hanno battuto proprio il Sassuolo, tra l’altro. E, allora, l’appuntamento adesso è a Parma: c’è un derby, e vincere la prima proprio al Tardini significherebbe parecchio. Anche per la classifica. (re.sp.)