Idroemilia srl ha inaugurato l’importante struttura

Pronti, partenza, via. E’ entrata in funzione poco dopo le 15 di ieri la centrale idroelettrica sul Secchia costruita da Idroemilia srl, l’azienda che fa capo all’imprenditore Giorgio Donnini e alla Piacentini Costruzioni. L’impianto è situato in prossimità del tratto del fiume che divide Castellarano da Sassuolo, non lontano dalla Ceramica Ariostea. Nel primo pomeriggio, dopo il taglio del nastro, l’onere di pigiare il pulsante dell’accensione è toccato all’assessore regionale alle Attività produttive, Giancarlo Muzzarelli, una delle autorità presenti alla cerimonia. Come ha avuto modo di sottolineare lo stesso Giorgio Donnini sulla carta stampata, l’impianto coniuga tre caratteristiche forse non così comuni da queste parti. La prima: la centrale dimostra che, quando i mercati sono liberalizzati, anche in un settore delicato come l’energia i piccoli e medi imprenditori locali possono farsi valere, in questo caso entrando nel settore della produzione. Come ha sottolineato ieri l’onorevole Matteo Richetti, «la politica non può occuparsi solo delle aziende che hanno migliaia di posti di lavoro, ma ora più che mai deve difendere le pmi, il nerbo dell’economia italiana». Seconda considerazione: sebbene le barriere burocratiche continuino a scoraggiare chi ha spirito di intrapresa, il sogno di Idroemilia si è concretizzato grazie al gioco di squadra tra pubblico e privato. Perché da un lato è vero che «il progetto dell’impianto risale addirittura al 2007», come ha spiegato l’ingegner Adelio Pagotto, progettista e direttore dei lavori; ma dall’altro ancora Donnini ha ricordato che «i comuni, Sassuolo e soprattutto Castellarano, sono stati collaborativi, e le due Province e la Regione, capita l’importanza dell’impianto, ci sono venute incontro». Inoltre, la Idroemilia è riuscita a integrare il proprio lavoro con l’intervento per sistemare l’invaso del fiume già programmato da parte del Consorzio di bonifica dell’Emilia centrale, che ha beneficiato di fondi ministeriali. Questo porta dunque al terzo elemento dell’opera: il rispetto dell’ambiente. A regime, la centrale sul Secchia permetterà di risparmiare l’utilizzo di 1761 tonnellate di petrolio all’anno; e, come emissioni, ben 5,6 chiloton di anidride carbonica. Il tutto garantendo, ha detto ancora l’ingegner Pagotto, «una potenza di picco dai 3 ai 3,5 megawatt, a seconda della portata dell’acqua; e una produzione annua tra i 10 e i 12 milioni di kilowattora».