Inaugura lallestimento ai Musei
CARPI – Non solo abiti, vere e proprie opere darte. Senza dimenticare il dietro le quinte, ovvero tutto il complesso di know how che fa di un marchio un simbolo. E Blumarine è difatti un simbolo di Carpi, un pezzo della storia della città dei Pio, che ora finalmente trova il posto che merita, allinterno del Museo della Città. Non un contenitore statico, dunque, ma in fermento e in evoluzione, proprio come lo sono Carpi e Blumarine. Lallestimento, curato dalla Direzione dei Musei in coordinamento con Anna Molinari e Blumarine e che inaugura domani, è concepito per valorizzare la bellezza della composizione sartoriale degli abiti, la qualità materiale dei tessuti e la preziosità degli accessori del marchio. Per Gianguido Tarabini, amministratore unico Blufin, «il progetto del Museo di Carpi dedicato a Blumarine consolida il legame da sempre esistente tra la città e Blufin che, allinterno del distretto carpigiano del tessile abbigliamento, ha trovato le proprie radici e si è sviluppata potendo usufruire delle competenze artigianali del territorio, in particolare per quanto riguarda la maglieria. Sono convinto che il risalto dato al nostro marchio evidenzi la lungimiranza della direzione del Museo e dellAmministrazione Comunale nel voler tutelare e valorizzare le realtà imprenditoriali locali che hanno saputo promuovere le eccellenze del Made in Italy nel mondo». Anna Molinari, direttore creativo Blufin e stilista Blumarine, si dice «grata allamministrazione comunale e alla Direzione dei Musei per lopportunità di esporre le creazioni Blumarine allinterno della suggestiva cornice del complesso museale di Palazzo Pio. Credo sia un progetto significativo in quanto vi sono ripercorse le tappe storiche più significative del brand Blumarine inoltre i visitatori potranno non solo ammirare i capi esposti, ma anche interagire con essi tramite un approccio multisensoriale che parte dai materiali di realizzazione sino ad arrivare alla loro interpretazione fotografica da parte dei più importanti fotografi di moda».