Rendere Modena più sostenibile e green entro il 2030 è possibile? A quale punto siamo? A fornire risposte a queste domande è Legambiente, che ha fatto il punto sugli obiettivi di ecosostenibilità sotto la Ghirlandina. Il quadro che ne emerge è a luci e ombre. Queste ultime si addensano sul fronte degli inquinanti che a Modena registrano le concentrazioni più alte di tutta la regione. Nel 2024 la nostra città si è posizionata tra le 19 più inquinate da polveri sottili a livello nazionale. La centralina di monitoraggio di via Giardini ha registrato 52 sforamenti del limite giornaliero, ben oltre i 35 consentiti. La sfida è significativa, sottolinea Legambiente: nei prossimi cinque anni la città dovrà ridurre del 29% i livelli di PM10 e del 5% quelli di Diossido di Azoto (NO2) per rispettare i limiti previsti dalla nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria che entrerà in vigore nel 2030. Riguardo alla mobilità, Legambiente rileva come il tasso di motorizzazione resti molto elevato con 68 auto ogni 100 abitanti. Rilevante anche il dato sulla sicurezza stradale, con circa 7 incidenti gravi (con morti o feriti) ogni 1.000 abitanti, un valore che secondo il Piano Nazionale Sicurezza Stradale dovrà essere dimezzato entro il 2030, rispetto ai dati rilevati nel 2019. Sul fronte della mobilità sostenibile, è necessario per l’associazione accelerare sul rinnovo della flotta e il completamento della rete filoviaria. Dati più positivi arrivano invece dalla sharing mobility e la mobilità ciclabile: sotto questo punto di vista il PUMS del Comune prevede di passare dagli attuali 193 chilometri di percorsi a 248.

LEGAMBIENTE, SOSTENIBILITA’ 2030: MODENA ANCORA TROPPO INQUINATA
Modena ha ancora molto da fare per raggiungere gli obiettivi di ecosostenibilità chiesti dall’Europa entro il 2030. In cinque anni le polveri sottili devono calare del 29% e l’incidentalità stradale dimezzarsi