È allo studio da parte della Regione Emilia-Romagna una rivisitazione del calendario scolastico che mette al centro il cosiddetto “Spring break”. Letteralmente significa “pausa primaverile”: l’ipotesi al vaglio è, cioè, quella di fare più giorni di vacanza in primavera e di allungare invece le lezioni nei mesi estivi, sul modello del nord Europa. La pausa dalle lezioni cadrebbe tra Natale e Pasqua, mentre la chiusura delle scuole sarebbe spostata più avanti nel mese di giugno e anticipata ai primissimi giorni di settembre. L’obiettivo sarebbe quello di ridurre la finestra di vacanze estive per andare in aiuto ai genitori che hanno figli piccoli e che lavorano, trovandosi spesso in difficoltà a trovare una soluzione per i bambini. Contemporaneamente l’ipotesi sarebbe quella di investire sui centri estivi, un aiuto alle famiglie che ad oggi ha sempre presentato due tipi di problemi: i costi e la disponibilità limitata di posti. Attraverso il Fondo Sociale Europeo Plus, la Regione vorrebbe aumentare le risorse per i centri estivi, con investimenti che passerebbero da 7 a 10 milioni di euro. L’obiettivo più ambizioso della nuova assessora Isabella Conti, però, resta quello di rendere gratis i nidi per tutti i bambini esportando l’esperienza di San Lazzaro, dove lei stessa è stata sindaca. Il primo passo, secondo le linee guida del suo mandato, è quello almeno di accorciare le liste d’attesa, da cui sono attualmente esclusi 5mila bambini. Sul piatto, per riuscirci, ci sono quattro milioni di euro