Nel video l’intervista a Michele De Pascale, Presidente della Regione Emilia-Romagna

I punti nascita chiusi nel corso degli anni non saranno riaperti, né quelli delle zone di montagna né quelli delle zone periferiche. Il motivo? Non ci sarebbero le sufficienti condizioni di sicurezza per le donne e i bambini. Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale alla Salute, Massimo Fabi, durante l’audizione in Commissione Politiche per la salute e sociali. Posizione confermata dallo stesso Presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale che ha precisato come non si tratti di una ragione di carattere finanziario ma di una scelta legata a criteri di sicurezza della prestazione. Il governatore ha ricordato che la letteratura scientifica recente considera poco sicuri i parti in strutture sotto un determinato numero di casi l’anno. Attualmente i punti nascita in Emilia-Romagna sono diciotto: tre quelli aperti nella provincia di Modena, uno in città, uno a Sassuolo e uno a Carpi. Nell’ottobre del 2017 sul nostro territorio è stato chiuso quello di Pavullo mentre nel dicembre del 2022 quello di Mirandola è stato sospeso per mancanza di personale.