Nel video l’intervista a Gabriele Romani, Direttore Ospedale di Pavullo

Era il 20 febbraio 1945 quando l’Ospedale di Pavullo venne bombardato. Metà della struttura di allora fu distrutta. Furono ore drammatiche, in cui tutta la comunità si adoperò per salvare chi era rimasto sotto le macerie. Nessuno purtroppo sopravvisse e furono otto i corpi recuperati: il dottor Erio Borgheggiani; un’infermiera le cui generalità non sono mai state scoperte; tre suore della Congregazione del Cottolengo (Geltrude, Chiara e Paola), il cappellano dell’Ospedale Padre Fortunato; i pavullesi Evangelina Ricci, ricoverata, e suo figlio Achille Lipparini, arrivato in Ospedale per assisterla. Ottant’anni dopo, questo tragico evento è stato ricordato con una Santa Messa nella Cappella dell’Ospedale e con la scopertura di una targa commemorativa. E proprio per questa sua centralità, l’ospedale in questi ultimi anni ha visto forti investimenti in termini di edilizia, di tecnologia, e di capitale umano