Serve urgentemente un piano B per il Modena. Perché quando gli avversari bloccano Palumbo e Caso, uniche fonti di gioco dei Gialli, di fatto bloccano tutta la squadra.
Di fronte a questo problema di prevedibilità del gioco, incapace di rendere veramente importante la presenza di un centravanti (Mendes o Defrel che sia), Paolo Mandelli dovrà forse prendere provvedimenti e cambiare modulo o, quanto meno, apporvi qualche modifica. Anche perché è il centrocampo, composto di fatto da soli due uomini (Gerli e Santoro), a risultare il reparto più fragile. E’ lì che la Sampdoria, sabato a Marassi, ha vinto la partita, con il suo 3-4-2-1 (proprio come il Modena) capace di ridisegnarsi ad un 5-4-1, con un centrocampo imbottito, efficace sia nel proporre gioco che nello smorzare le poche iniziative del Modena. Certo, la partita avrebbe probabilmente preso tutta un’altra piega, se Di Pardo non avesse calciato addosso a Cragno o se – meglio – avesse servito Caso al centro dell’area di rigore, ma tanto non avremo la controprova.
Certamente, la Sampdoria ha fatto una campagna acquisti sontuosa, perché ne aveva bisogno. Il mercato invernale del Modena, viceversa, è stato fatto prendendo delle riserve. E c’è una bella differenza. Ora, con 3 punti in più sulla zona playout e 3 punti in meno dalla zona playoff, il Modena si trova ancora una volta a metà del guado. Basta poco per salire e basta poco per scendere. E attenzione al calendario: sabato arriva lo Spezia – ieri capace di rimontare due gol nei minuti di recupero al Palermo – e il sabato dopo si va a Cittadella, che ha vinto in casa del Pisa. Meglio tenere gli occhi aperti.