Lo “sceriffo” resta in carcere. Era il 6 dicembre 2024 quando Domenico Lanza, indagato per la scomparsa di Daniela Ruggi, venne arrestato e condotto al Sant’Anna, dopo che i carabinieri trovarono armi detenute illegalmente nella sua casa di Polinago. Due mesi, da allora, sono trascorsi: di Daniela, svanita nel nulla da Montefiorino lo scorso settembre, ancora nessuna traccia. Nel frattempo, i sospetti sul coinvolgimento di Lanza nella sparizione non trovano conferme e proprio ieri i Ris hanno attestato che le 4 armi detenute in casa – ovvero un fucile da collezione non funzionante e tre pistole, di cui due “lanciarazzi” – non sarebbero un “arsenale”. Eppure, Lanza è ancora rinchiuso al Sant’Anna. “Una persona anziana e fragile, in un contesto in cui negli ultimi 35 giorni sono morti 4 detenuti” così l’avvocato difensore, Fausto Gianelli, che da tempo ha richiesto i domiciliari, non concessi in quanto la casa è sotto sequestro per l’altra perizia effettuata dai Ris, per cui sono in corso anche gli esami di laboratorio. Intanto, la difesa continua a lavorare per farlo tornare a casa. Quando? Una data certa ancora non c’è, ma l’avvocato Gianelli confida di riuscire tra il 10 e il 20 febbraio a ottenere la scarcerazione.