Nel video l’intervista a Rodolfo Ferraro, Segretario Fillea Cgil

Sono saliti in cima al ponteggio del cantiere dove stavano lavorando, in via Carlo Marx, minacciando il gesto estremo di buttarsi di sotto. Sono state ore di paura questa mattina a Carpi dove due operai di una ditta in subappalto nel cantiere edile della Ideare Costruzioni hanno protestato mettendo in pericolo la loro stessa vita a causa, pare, di mancati pagamenti e di problemi contrattuali. Secondo quanto ricostruito, intorno alle 9 della mattina sarebbe iniziato un violento litigio verbale tra gli operai e il capocantiere della ditta in subappalto. Un’ora più tardi, i due lavoratori, entrambi egiziani, si sono arrampicati sull’impalcatura all’ultimo piano dell’edificio. Sarebbe stato il capocantiere stesso a chiamare le forze dell’ordine quando i due hanno minacciato di buttarsi. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, insieme ai sanitari del 118 e i Vigili del Fuoco. Fondamentale il lavoro dei mediatori dell’Arma, che hanno avviato una lunga trattativa con gli operai. La stessa è partita prima da terra, poi i militari hanno raggiunto i due lavoratori in cima al cantiere, riuscendo, dopo tre ore di colloquio, a convincerli a scendere e intorno alle 13.30 l’operazione si è conclusa senza feriti. I due giovani sono stati portati in Caserma e sono in corso ulteriori approfondimenti sulla vicenda.
Il sistema dei subappalti mina la sicurezza e la corretta distribuzione, chiosa la Fillea Cgil, che ricorda come non sia la prima volta che operai in subappalto minacciano gesti estremi. Ora i due giovani egiziani che hanno protestato a Carpi rischiano una denuncia per procurato allarme