Marcia indietro della Regione Emilia-Romagna per il pagamento del cosiddetto “payback” sui dispositivi medici.
La scadenza degli avvisi di pagamento è stata prorogata al 31 dicembre di quest’anno, con la possibilità della rateizzazione.
È questa la novità emersa dall’incontro di ieri pomeriggio tra l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, il vicepresidente della Regione (con delega allo sviluppo economico), Vincenzo Colla, e tutte le associazioni d’impresa emiliano-romagnole coinvolte, quasi una ventina, con particolare riferimento al settore biomedicale, particolarmente forte nel distretto di Mirandola e dalla Bassa modenese.
Quelle stesse associazioni che avevano minacciato azioni legali se, dalla Regione, non fosse arrivato un segnale di distensione e di ripensamento sulla scadenza del pagamento del payback.

Ma cos’è il payback sanitario?
E’ un meccanismo che impone alle aziende fornitrici di dispositivi medici di restituire una quota del proprio fatturato qualora la spesa complessiva delle Regioni superi i limiti stabiliti. Di fatto per salvaguardare le finanze pubbliche da una cattiva gestione delle spese sanitarie.

Con una sentenza del luglio 2024, la Corte Costituzionale ha ritenuto legittimo il payback sanitario.
Lo stesso assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, ha dichiarato che ora – con questa proroga dei pagamenti – sarà a disposizione un orizzonte temporale più ampio, affinché cambi la norma a tutela di una filiera strategica per l’economia nazionale e, in particolare, dell’Emilia-Romagna. E’ stato già richiesto un incontro in tempi rapidi con il governo, sul quale continua la pressione per cambiare l’attuale quadro normativo.