Manifestare il proprio pensiero ma non nell’area ospedaliera. Il sindaco Massimo Mezzetti ha riaffermato così la sua posizione contro le manifestazioni antiabortiste che si svolgono nelle vicinanze del Policlinico, sottolineando che, pur rispettando il diritto di esprimere le proprie opinioni, tali eventi non dovrebbero avere luogo in aree ospedaliere, dove si trovano persone in situazioni particolarmente delicate, come quelle che accedono all’interruzione volontaria di gravidanza. La dichiarazione è arrivata durante il Consiglio comunale di ieri, in risposta a un’interrogazione presentata dal consigliere del Pd Alberto Bignardi. Quest’ultimo aveva sollevato il tema delle preghiere e veglie organizzate dai movimenti antiabortisti in prossimità delle strutture sanitarie, chiedendo se l’amministrazione avesse in programma iniziative per proteggere la privacy dei cittadini e garantire un corretto bilanciamento tra il diritto di manifestare e il rispetto per le persone che usufruiscono dei servizi ospedalieri. Il primo cittadino ha ribadito che l’amministrazione non ha poteri diretti per vietare tali manifestazioni, ma ha chiesto ai movimenti contrari all’aborto di spostarsi in altre zone della città. Ha spiegato che, seppur legittima la libertà di manifestare, è fondamentale che tale diritto non vada a turbare la sensibilità di chi si trova in ospedale e sta affrontando decisioni difficili. Il sindaco ha inoltre evidenziato come simili iniziative, sebbene non violente nel senso tradizionale, possono configurarsi come una forma di violenza psicologica, esercitando una “condanna sociale e morale”. Nella sua risposta il primo cittadino  ha anche fatto riferimento a una recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha riconosciuto il diritto di un comune di limitare la libertà di espressione quando il messaggio diffuso risulta offensivo, ricordando che la libertà di manifestazione non è assoluta e può essere circoscritta quando danneggia i diritti altrui.