In un passaggio tra il 2024 e il 2025 molto delicato, che nel Paese sembra avvolto dall’incertezza, anche l’Emilia-Romagna subisce un rallentamento dell’economia, pur confermandosi tra le regioni locomotiva in Italia. La crescita del Pil si mantiene stabile nel 2024, segnando un +0,9%, al di sotto dell’auspicata soglia dell’1. Un incremento analogo è atteso anche per il prossimo anno e questa volta sarà la ripresa dell’export a compensare il calo atteso degli investimenti. Considerando il biennio 2024-2025, l’Emilia-Romagna sarà la prima regione italiana per crescita alla pari di Lombardia e Sicilia, con un incremento complessivo dell’1,8%. Questa la sintesi che emerge dal “Rapporto sull’economia regionale 2024” realizzato in collaborazione tra Regione e Unioncamere. Il dato caratterizzante quest’anno è la flessione dell’export, pari al -1%, da attribuire principalmente all’incertezza dello scenario internazionale e al riposizionamento globale delle filiere dell’industria pesante, in primis quella dell’automotive. Solo altre tre volte negli ultimi 35 anni le esportazioni regionali avevano registrato una variazione negativa. Dal punto di vista settoriale i dati segnalano anche la difficoltà dell’agricoltura, alle cui croniche criticità si aggiunge l’effetto devastante delle alluvioni. Fatica l’industria, non sostenuta come in passato dall’export e dagli investimenti; reggono ancora le costruzioni, ma si prospetta un 2025 in picchiata sulla spinta dell’esaurirsi degli incentivi. I numeri più confortanti vanno cercati nel settore dei servizi, trainati dal turismo, e in quelli dell’occupazione che, nonostante tutto, continua a crescere, segnando un +1,1%. Il tasso di disoccupazione scende sotto al 4.