Situazione allarmante per il benessere lavorativo degli infermieri in Emilia-Romagna. Il 36,5% non è per niente soddisfatto della propria situazione professionale per questioni di retribuzione, il 35% per le opportunità di carriera. A dirlo è un sondaggio del Nursind, che ha raccolto anonimamente le risposte di oltre 1.300 infermieri. Ne emerge un quadro di profondo malessere, tanto che oltre la metà degli intervistati, il 54,6%, ha già preso in considerazione l’ipotesi di lasciare il proprio lavoro o si dice pronto a nuove opportunità nel giro di un anno. Il 38% ritiene di non ricevere alcun riconoscimento per la propria professionalità. Anche conciliare vita e lavoro risulta complicato, soprattutto negli ambiti della chirurgia e dell’emergenza-urgenza, dove il 51 e il 47 per cento degli infermieri afferma di sottrarre molto più tempo alle questioni personali rispetto a quelle professionali. I dati raccolti evidenziano poi come il 52% del personale femminile che ha risposto (il 79% del totale) dichiara di essere stato trattato con discriminazione e mancanza di rispetto con maggiore frequenza rispetto al personale maschile. Appena il 5,2% degli intervistati si dichiara entusiasta del proprio lavoro. Oltre a questioni legate ai bassi stipendi, per gli infermieri sono importanti, nell’ordine, più riconoscimento delle proprie competenze, maggiore organizzazione e miglioramenti nei piani aziendali legati al welfare. Il sindacato Nursind, che ha redatto il sondaggio insieme a GetMore, ha presentato i dati sottolineando come la ormai cronica carenza di personale che sta investendo e mettendo in crisi la sanità pubblica anche nei nostri territori, non sia più una questione risolvibile solo attraverso un aumento della retribuzione e ribadisce la necessità di aprire un tavolo di confronto e monitoraggio insieme al sindacato sul benessere organizzativo nelle aziende sanitarie.