C’è un allarme che scuote le famiglie e che non passa inosservato neppure alle autorità di Modena, che hanno individuato proprio nell’Autostazione, così come nel vicino Novi Sad, un’area calda, molto calda, assolutamente da attenzionare. Il piazzale delle corriere, punto nevralgico per studenti e lavoratori, si è trasformato nel terreno di caccia di “baby gang” spietate. Le vittime? Ragazzi come tanti, loro coetanei, tutti minorenni. Prima li accerchiano, poi cercano la reazione con coltellini alla mano. Una provocazione che fa da miccia alla violenza, nuda e cruda. Per qualche spicciolo, per un cellulare. Giorno dopo giorno, i casi si sommano e capita di trovarsi di fronte, navigando su qualche pagina Facebook, lo sfogo di qualche genitore in preda alla disperazione. “Mio cugino di 15 anni si è visto avvicinare da una coppia di extracomunitari che gli hanno puntato un’arma da taglio contro”. E poi ancora, “anche mio nipote di 14 anni, insieme a un suo compagno sono stati picchiati da un gruppo di 10 sul pullman”. L’ultimo caso, ieri: vittima un16enne, preso a calci e pugni in un tentativo di rapina non andato a buon fine. ‘Hai i soldi?’ gli hanno chiesto, senza mezzi termini. Al “no”, lo hanno massacrato di botte. Il padre del ragazzino ha fatto sapere di voler sporgere denuncia. Tanta è la rabbia, al di là dell’aggressione. Perché il 16enne avrebbe cercato disperatamente qualcuno delle forze dell’ordine, ma nessuno sarebbe intervenuto in suo aiuto. E così, il giorno dopo s’intensificano i controlli, le volanti pattugliano e la stazione è talmente tranquilla che non sembra neppure più la stessa, quella del giorno prima. Ma i genitori dei ragazzi aggrediti non dimenticano. Anzi, si uniscono per provare insieme a trovare una soluzione. Che sia definitiva.