Il giorno dopo l’ennesima aggressione ai danni di uno studente minorenne, in Autostazione s’intensificano i controlli e l’aria è meno tesa, quasi irriconoscibile. Pattuglie della Polizia, Locale e di Stato, che si aggirano dalle prime ore di questa mattina, in concomitanza con l’arrivo dei ragazzi a Modena, diretti verso scuola. Agenti in borghese si mescolano tra i pendolari che possono pensare al viaggio senza guardarsi continuamente le spalle. Gli episodi successi in questi ultimi giorni lo dimostrano: è quello il momento “clou”, in cui la baby gang agisce. Quello è il loro “territorio”. Ieri, intorno all’una, hanno accerchiato e poi pestato un 16enne alla fermata. Da quel momento, sono partiti i controlli a tappeto. Sì, perché se i controlli ci sono, i baby-criminali spariscono. Parliamo di ragazzi che vivono nell’impunità, spregiudicati, spietati che continuano ad agire sotto gli occhi di tutti, nonostante la presenza costante delle forze dell’ordine. In Autostazione – lo ricordiamo – esiste un presidio fisso della Polizia. Ieri, i Carabinieri erano sul posto quando è avvenuta l’aggressione. Eppure, è come se non bastasse. L’auspicio è che non si tratti di un presidio episodico.