Sul fatto che Antonio Palumbo sia insostituibile in questa squadra non ci sono né dubbi né discussioni. Rendere il Modena meno “Palumbo dipendente”, invece, è una assoluta priorità per la partita con la Carrarese, per sabato pomeriggio, per il nuovo allenatore Paolo Mandelli, cosiddetto allenatore “ad interim”, in attesa di decifrare…le indecifrabili intenzioni della società.
Nelle prime 12 partite di bisoliana memoria, tutto passava per i piedi e per la posizione tattica (talvolta anarchica) di Palumbo: un tuttocampista adattissimo alle ripartenze in contropiede – era l’unico schema di Bisoli – e sovrano assoluto degli assist per i compagni, mentre in prima persona segna praticamente solo su rigore, anche nella passata stagione.
A Mandelli e al suo vice Troiano l’ardua impresa di costruirgli attorno la squadra, ma senza renderlo l’unico motore della squadra stessa: perché, altrimenti, “basta limitare Palumbo e fermiamo il Modena”, possono aver pensato gli avversari. E, a giudicare dai risultati, lo hanno pensato e fatto spesso….
Quindi: una squadra al servizio di Palumbo e non una squadra fatta esclusivamente da Palumbo! E c’è una bella differenza…
La Carrarese neo-promossa sembrerebbe la vittima predestinata per il rilancio del Modena, ma – se guardiamo bene i numeri – i toscani hanno subito solo un gol nelle ultime 6 partite. Una difesa decisamente migliore di quella del Modena..
Rivediamo il possibile 4-3-3 di Mandelli per sabato con la Carrarese: Gagno in porta, Dellavalle-Zaro-Caldara-Idrissi in difesa, Battistella-Gerli-Santoro a centrocampo, Palumbo-Abiuso-Caso in attacco.
Una buona notizia: tra i convocati, dovrebbe rispuntare il nome di Fabio Ponsi, fuori da prima dell’inizio del campionato. Mentre per Pedro Mendes si deciderà all’ultimo minuto se portarlo almeno in panchina: il portoghese scalpita dalla smania di tornare in campo e dare il suo contributo alla causa dei Gialli.