Quando il Sassuolo non riesce a vincere, poi ci pensa Berardi.
E’ successo così domenica pomeriggio: al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia, la squadra allenata da Fabio Grosso stava faticando a venire a capo del volitivo Mantova di Davide Possanzini, quando all’improvviso – poco dopo il quarto d’ora – Domenico Berardi si è inventato un’incursione in area e il difensore virgiliano Panizzi lo ha steso. Rigore.
Rigore generoso, secondo quelli del Mantova e pure secondo altri osservatori neutrali. Dagli 11 metri, la responsabilità se l’è presa lui: e Berardi non ha fallito il colpo, realizzando il penalty, regalando la vittoria (e l’ottavo risultato utile consecutivo) al Sassuolo.
Complice il lungo infortunio, Berardi non segnava dal 17 dicembre 2023: una doppietta su rigore contro l’Udinese.
Che Berardi sia un valore aggiunto di questa squadra – che aveva ingranato anche prima del rientro del numero 10, va detto – non ci sono dubbi: lo ha confermato anche il ds dei neroverdi, l’ex calciatore Francesco Palmieri, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
“E’ un campione, è illuminante in ogni partita, con lui sentiamo di avere qualcosa di diverso”, ha detto Palmieri. E i fatti gli stanno dando ragione: non solo per Berardi, beninteso, ma per tutta la squadra costruita, di cui Berardi è ora la ciliegina sulla torta.

Ma fino a quando Berardi resterà al Sassuolo? Fino a fine campionato o solo fino al mercato di gennaio?
Berardi sogna il grande club e la Champions – lo ha detto in un’intervista – ma il ds del Sassuolo, Palmieri, per ora non ci pensa: “Non guardiamo troppo lontano, per ora siamo orgogliosi di avere Berardi qui con noi”.