Riconoscere le edicole come presidi culturali e sociali, permettendo nuovamente la fornitura di certificati anagrafici e altri servizi pubblici, ma anche rilanciare con sgravi fiscali e incentivi i punti vendita nei comuni di medie e grandi dimensioni, così come per quelli nelle aree svantaggiate. Infine, promuovere le attività gestite in modo inclusivo, collaborando con associazioni del terzo settore. Sono le richieste che il Sinagi, il sindacato degli edicolanti, ha rivolto a tutti i candidati consiglieri modenesi alle imminenti elezioni regionali, ponendo l’accento sulla necessità di un rinnovato sostegno da parte delle istituzioni per la salvaguardia di un mercato editoriale in profonda crisi. Con il calo delle vendite della carta stampata, la digitalizzazione e uno scarso ricambio generazionale, molte edicole hanno chiuso o sono costrette a operare in condizioni di precarietà economica. Solo nel Modenese, se ne contano 198. A gennaio del 2019 erano, invece, 239. Una tendenza in negativo da invertire, su cui la Regione può, anzi deve, far sentire la propria voce.