Entra nel vivo il processo a carico dei 34 membri della banda AK-47, un sodalizio criminale composto per lo più da soggetti pachistani e sgominato nell’aprile scorso a seguit di una indagine condotta dalla Digos della questura di Modena con la collaborazione del Commissariato di Carpi. Ieri in Tribunale a Modena si è conclusa la prima fase giudiziaria con quattro condanne, tra cui due patteggiamenti, e numerosi rinvii a giudizio. Le condanne sono arrivate per due membri della gang che hanno scelto il rito abbreviato: un uomo dovrà scontare 2 anni e 8 mesi di carcere e un altro a 1 anno. Altri due membri della banda hanno, invece, patteggiato una condanna a otto mesi. Tutti gli altri sono stati rinviati a giudizio e per loro il processo inizierà il prossimo 25 febbraio. Il gruppo era secondo l’accusa una vera e propria associazione a delinquere, che metteva in atto estorsioni, lesioni personali, minacce, autoriciclaggio e caporalato. Inoltre, il dettaglio più inquietante è che la banda, era solita filmare e diffondere sui social network le azioni criminose compiute, mostrandosi in atteggiamento minaccioso, impugnando bastoni e mazze ferrato.