La sicurezza del territorio non trova risposte concrete nella manovra di bilancio. Dopo le alluvioni che hanno martoriato l’Emilia-Romagna quattro volte in un anno e mezzo nella finanziaria non sono previsti fondi per la lotta al dissesto idrogeologico. Le devastanti alluvioni hanno dato una scossa all’intero Paese e messo in luce, in modo drammatico, la fragilità di un territorio che necessita di urgenti misure di prevenzione. Sembra però che per il 2025 e il 2026 non sia previsto alcun stanziamento. All’articolo 92 della legge di Bilancio 2025, il governo ha previsto un Fondo nazionale per gli interventi di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio. Fondi che però non saranno disponibili fino al 2027, con un primo stanziamento di 1,5 miliardi di euro, ridotto a 1,3 miliardi dal 2028 in poi. Una scelta che fa discutere, soprattutto considerando le esigenze urgenti di messa in sicurezza del territorio. Irene Priolo, presidente facente funzioni della regione Emilia-Romagna, ha espresso forte preoccupazione, ribadendo la necessità di risorse nell’immediato per prevenire nuove alluvioni devastanti. Negli scorsi giorni, la stessa Priolo, riprendendo una proposta del governatore leghista Luca Zaia, aveva chiesto un “piano Marshall” sulla ricostruzione per consolidare un Paese sempre più fragile. E proprio a Bologna, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva invocato “un impegno straordinario” e “misure rapide”. La manovra sembra invece tirare il freno a mano.