La fuga di Mohamed Gaaloul all’estero nei giorni successivi al delitto e le due automobili che nella notte tra il 17 e il 18 novembre potrebbero essere passate nei pressi della radura di Fossa di Concordia, dove fu trovato il corpo carbonizzato di Alice Neri. Questi i due focus al centro dell’udienza in corte d’Assise che oggi si è tenuta in tribunale a Modena nell’ambito del processo a carico del tunisino, unico indagato per la morte della 32enne di Ravarino. Questa mattina l’udienza è cominciata con l’interrogatorio a due Carabinieri che hanno preso parte all’indagine: in aula i due militari, rispondendo alle domande della difesa e della parte civile, avrebbero ricostruito il blitz fallito da parte della polizia tedesca per catturare il tunisino e i contatti che l’uomo avrebbe avuto con i famigliari prima di allontanarsi dall’Italia. Un altro tema dibattuto in aula è stato quello che riguarda le due automobili: secondo la difesa di Gaaloul ci sarebbero altre tre macchine uscite dalle strade che portano alla radura in orari compatibili con il delitto, e sui cui conducenti non sarebbero però state fatte indagini. In aula questa mattina era presente anche Mohamed Gaaloul che potrebbe essere sentito nella prossima udienza fissata il 30 ottobre. Intanto sembra che la corte abbia previsto nelle prossime settimane un altro sopralluogo sul luogo del ritrovamento del cadavere.