Era attesa per oggi la sentenza per i due giovani pakistani accusati di avere ucciso a coltellate loro connazionale Moahmmad Arham, ma l’udienza è stata rinviata al prossimo 14 novembre. I fatti sono quelli che hanno sconvolto l’intera città il 31 marzo dello scorso anno quando al Parco Novi Sad, al culmine di una furiosa lite con tanto di bastoni e coltelli è stato colpito a morte il 16enne pakistano inserito in un percorso di accoglienza in città. Per la sua morte sono stati fermati due giovani, uno intercettato alla stazione dei treni di Modena, l’altro estradato dal Regno Unito alcuni mesi dopo il delitto. Entrambi hanno scelto il rito abbreviato, ma la difficoltà nell’attestare la vera età dei giovani ha allungato i tempi. Entrambi si erano dichiarati minorenni all’epoca dei fatti, ma le carte che possono attestare con esattezza l’età di uno dei due sono ancora bloccate in Pakistan. Per quanto riguarda l’altro giovane pakistano, gli atti avevano stabilito che avesse 18 anni all’epoca della rissa al Novi Sad, ma l’avvocato, Marco Ferraresi, ha fatto reclamo davanti alla Corte d’Appello sezione minori perché il decreto che lo attestava non è mai stato notificato. Il Gip ha quindi sospeso il processo fino all’esito di questo ulteriore procedimento. Il pubblico ministero aveva chiesto per entrambi i ragazzi una pena di vent’anni.