È arrivato in Italia circa un anno fa ed ha trovato un’occupazione a Carpi, come muratore. Ma quell’occupazione, ha raccontato un 24enne turco di etnica curda, era diventato un incubo. Il suo datore, un suo connazionale, lo avrebbe fatto lavorare in nero per dieci mesi in diversi cantieri e lo avrebbe fatto dormire “come un animale” all’interno di scantinati, tra vernici e materiale edile. Nel momento in cui il giovane operaio ha deciso di dire basta, il suo datore lo avrebbe picchiato, colpendolo al volto. L’aggressione è stata ripresa dal 24enne, che ha subito denunciato l’episodio e i precedenti sfruttamenti ai Carabinieri. Il suo datore di lavoro lo aveva messo in regola a luglio, ma il giovane aveva ormai scelto di trovare un’altra occupazione. Il giovane sarebbe stato minacciato quando ha sporto denuncia, e anche lunedì, quando la sua storia è uscita sugli organi di informazione. Una storia che, spiega la Cisl, si pone sulla punta dell’iceberg di un sistema molto complesso.